Per prima cosa
"domo arigato" (mille grazie) con tanto d'inchino d'obbligo a chi mi sta leggendo: il Nostromo è riuscito a freg... a convincermi ad assumere il timone per quanto concerne la Poesia Orientale, malgrado le mie proteste riguardo al fatto di non esserne all'altezza.
Se qualcuno conosce i Tutorial ufficiali, presto capirà il perché.
Considerato che detti Tutorial sono alquanto esaustivi, di cosa può parlare il sottoscritto?
Di argomenti meno elevati, anche se, naturalmente, per uno scrittore, nulla è più importante dell'
ispirazione.
Ed ecco che a questo punto la faccenda non riguarda più solo gli hajijn ma i poeti di ogni tipo e finanche i prosatori.
Perché, shin'ainaru dansei to josei no minasama (carissimi tutti), l'ispirazione rappresenta la vetta più impervia da raggiungere e, senza quella, difficilmente la penna ai eleva oltre una pianura desolata.
Uno scrittore in prosa ha una vasta scelta di generi e un bacino inesauribile di argomenti; il poeta di norma ha le sue emozioni e da lì normalmente pesca, anche se non mancano versi dedicati alla denuncia sociale o accurate descrizioni di teneri pargoletti che al verde melograno tendono la mano (Carducci docet. Scusa caro, preferisco Pascoli
).
Cosa fa invece lo scrittore di haiku (da qui in avanti appellato hajijn per attinenza al termine ufficiale e per maggior brevità di scrittura)?
Giacché una delle
componenti obbligatorie della composizione si chiama
kigo e trattasi dell'elemento che contraddistingue una particolare stagione, può:
- uscire a fare due passi, guardarsi attorno e, possibilmente, scorgere qualcosa che faccia al caso suo, per esempio una rondine (che non farà primavera ma fa l'haiku di sicuro);
- non è il caso di uscire perché il tempo è pessimo? Si mette alla finestra e guarda la neve che cade: non prende freddo, non si bagna e anche qui ha trovato lo spunto per l'haiku;
- sta messo male, non può alzarsi dal letto? Niente paura, un paio di arance ed è bella che risolta.
Haiku 184. (postato)
Cime innevate
Voli reali d’aquila –
Rosso nel bianco
Insomma, una soluzione si trova e, in questo caso, l'haiku nasce intorno al kigo. (non sempre le cose vano in questo modo, nulla vieta di procedere all'inverso).
Ma, genialata, esiste un altro modo per riuscire a trovare un kigo interessante, ovvero andare a consultare questo:
Nel
libro dei kigo potete trovare molta "ispirazione" e costruire l'haiku dal niente intorno al kigo che avete scelto.
Ultimo ma non meno importante, per poter comporre il vostro haiku, potete trovare ispirazione dall'osservazione di un quadro, una cartolina, una foto, ecc...
Ecco, ora sapete perché il termine "Sensei" proprio non mi si addice.
Mata chikaiuchini o ai shimashou, (a ben ritrovarci),
il Vostro affezionatissimo
DarkShadow-san
Edited by MoonlightShadowinthedark - 2/6/2023, 23:58