Nuovamente
Domo Arigato a chi ha la bontà di leggermi.
(mille grazie)
Riguardo alla sillabazione trovate un tutorial eccezionale qui:
https://storiedicart.forumfree.it/?t=75863866Le regole valgono ovviamente sia per la poesia in generale che per gli haiku.
Ne riprendo solo una piccola parte:
CITAZIONE
Le parole italiane, in base alla posizione in cui si trova l'accento tonico, si classificano in:
parole PIANE: che hanno l'accento sulla penultima sillaba e sono le più numerose nel vocabolario italiano. Si tratta di parole come:
càsa–lìbro–piède–giornàle–marìto–patàta etc.
Parole SDRUCCIOLE: che hanno l'accento sulla terzultima sillaba. Dopo le piane sono le più frequenti in italiano.
pàllido-sàndalo-zùcchero-antipàtico-sistemàtico-imbevìbile etc
Parole TRONCHE: che hanno l'accento sull'ultima sillaba e sono quelle che devono segnalare l'accento graficamente
caffè-città - virtù - gioventù-lunedì-maturità-università etc
Ma in questa categoria entrano anche tutte le parole che vengono troncate o apocopate:
Es: Ve - dran - no... apocopata in...Ve - dran
oppure:
Bel - lo ...apocopato in Bel
Cie - lo .... apocopato in ciel
Bisogna quindi sempre controllare dove cade l’accento tonico della parola alla fine dei versi, perchè in base a questo il verso si definirà piano, sdrucciolo o tronco.
Perché è importante? Perché si contano le sillabe in maniera diversa da quella che ci hanno insegnato a scuola, che è la sillabazione grammaticale. La sillabazione metrica - invece - si avvale dei metodi esposti in testa al tutorial.
Quindi riassumendo, al fine del conteggio delle sillabe, i versi sdruccioli e i versi tronchi si misurano sul verso piano, contando( metricamente) rispettivamente una sillaba in meno per gli sdruccioli e una sillaba in più per i tronchi.
Visto che a scuola me lo avevano inculcato nel cervellino, aggiungo anche le BISDRUCCIOLE (con accento tonico sulla quartultima sillaba, come "àbitano", "diàmoglielo", decisamente più rare) o finanche TRISDRUCCIOLE (con accento tonico sulla quintultima sillaba, rarissime).
In italiano possono essere parole trisdrucciole soltanto voci verbali composte con enclitiche (es. fàbbricamene, mèscolamelo; càlcolamelo; ìncitamelo ).
Giusto per dire qualcosa che non tutti sanno, presenti esclusi ovviamente, il termine "enclitico" si riferisce a un elemento linguistico atono che si appoggia per la pronuncia alla parola precedente; in italiano le particelle enclitiche sono principalmente pronomi come "me", "te", "lo", "ce" o possono essere avverbi di luogo come "ci" e "ne", e bon, nel senso di basta così, giacché mi sto creando noia da me medesimo
Altro aspetto importante al fine del conteggio delle sillabe è:
CITAZIONE
"LA SINALEFE".
È il termine tecnico per indicare genericamente il fenomeno della fusione di due sillabe consecutive che diventano una sola sillaba. Avviene quando, all'interno di un verso una parola termina per vocale e la parola successiva inizia per vocale.
Potremmo chiamarla anche Crasi, ma noi per comodità la chiameremo sempre sinalefe che è, delle regole da tenere in mente, sicuramente la più importante e quella che più spesso ci capiterà.
Esempio: ( la sinalefe ve la indicherò col segno ^)
La casa amica
la – ca – sa – a – mi – ca
conteggiandolo grammaticalmente, il verso risulta di 6 sillabe
ma la parola “casa” termina per vocale e la parola “amica” inizia per vocale. Le due sillabe, per effetto della sinalefe si fondono in una sola sillaba, riducendo il verso a 5 sillabe:
la – ca – sa^a – mi – ca 5 sillabe metriche.
Importante ricordare che:
la sinalefe coinvolge anche vocali appartenenti a due parole separate da una virgola o da altra punteggiatura e vocali atone con vocali toniche (cioè, rispettivamente, con o senza accento tonico) e anche più vocali contigue e può essere usata più volte all'interno dello stesso verso.
Esempio:
Amare e ancora amare
A - ma - re^e^an - co- ra^a- ma - re
Tutto chiaro?
No?
Per la benda di Barbanera e la gamba di Long John Silver, e adesso?
Adesso facciamo un esempio
:
Haiku 181.
(ricordo altre due regole: l'haiku
non ha titolo e
non vuole
mai le maiuscole a capoverso)
rosa e ìndaco
tavolozza nel cielo –
crepùscoloprimo verso:
rosa e ìndaco (ìn-da-co = parola sdrucciola, il verso di 5 sillabe diventa di quattro)
e, come non bastasse:
rosa^ e^ìndaco (due Crasi o Sinalefi che dir si voglia: la metrica è: ro-saein-da-co : quattro sillabe)
Secondo verso:
tavolozza nel cielo -nulla da segnalare : ta-vo-loz-za-nel-cie-lo = sette sillabe
Come potete notare al temine del verso c'è un "
-": si chiama cesura (kireji) e rappresenta lo "stacco" che fa volare l'haiku.
Qui potete trovare il Tutorial sull'haiku:
https://storiedicart.forumfree.it/?t=75865481da cui riporto per l'appunto una spiegazione esaustiva riguardo alla cesura:
CITAZIONE
Il kireji.
Uno haiku, per tradizione, deve prevedere, all’interno della propria struttura, uno “stacco” (kire ) o cesura atto a dividere l’opera in due emistichi giustapposti. Tale stacco viene formalizzato dall’utilizzo di determinati parole (kireji ) che, collocate in chiusura di verso o al suo interno, “spezzano” il flusso di pensiero del lettore, stimolandolo a ricercare il collegamento tra le due parti dell’opera così createsi.
Data l’assenza di un corrispondente occidentale ai kireji , è ormai prassi comune adottare in loro vece i segni d’interpunzione (virgola, punto, due punti, trattino, ecc.).La Scuola Haiku Yomichi ( la mia ) ritiene ammissibile l’uso dei segni interpuntivi, in quanto propri del nostro patrimonio linguistico, e vi preciso che gli stessi non costituiscono sillaba - Non si condivide invece la prassi di segnare il kireji mediante l’uso della maiuscola all’inizio del verso successivo, anche qualora il rigo precedente non si concluda con il punto.
NOTA: nella tradizione, il “taglio” o Kireji deve comparire, di regola, al termine del primo o del secondo verso ( in giapponese Ku), così da consentire al verso finale di presentare un’immagine associativa, comparativa o di contrasto.
Personalmente preferisco di gran lunga la cesura posta alla fine del secondo verso ma, come detto, trattasi di gusto e non di obbligo.
Terzo verso:
crepùscolo"crepùscolo"è parola sdrucciola che vale 4 sillabe anziché 5.
"Crepuscolo" è anche "piccolo kigo" e sostituisce il "kigo" (l'elemento stagionale).
Onde non mettere troppa carne al fuoco (ma nei Tutorial Ufficiali trovate tutto), se lo desiderate, ne parliamo un'altra volta.
Dimenticavo, l'haiku è mio.
Altro dirvi non vo salvo che resto a disposizione, sia per le eventuali critiche che per le spiegazioni.
E, come direbbe il Nostromo, componete, componete, componete, magari anche in questa forma diversa solo apparentemente complicata (e non dimentichiamo che, su questa tolda, sono ammessi e graditi pure gli haiku "scapigliati" o "finthaiku", come da definizioni nostromiche, per i quali non è affatto necessario attenersi alle regole).
Fate sì che il vento torni a soffiare e il Vascello a prendere il largo.
Sugu,
(a presto)
il Vostro affezionatissimo
DarkShadow- san
Edited by MoonlightShadowinthedark - 2/6/2023, 13:46