Storie di Carta

Importante: NON solo Basho, please

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view post Posted on 2/6/2023, 11:50
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Mozzo

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Carissimi, per prima cosa un sentito "Kon'nichiwa, min'na". :wub:
(buongiorno a tutti)

Eccomi nuovamente ad ann... a intrattenervi con qualche disquisizione sugli haiku.

Per seconda cosa, dunque, vado a riprendere (solo in piccola parte, tranquilli) quanto detto nel bellissimo tutorial dedicato che trovate qui:


ovvero

CITAZIONE
Uno haiku deve essere in grado di produrre una sorta di “annullamento dell’io” del suo autore, ovvero reprimere, pur nel rispetto del “qui e ora”, ogni richiamo diretto alla persona dello haijin ( poeta ), ogni sua declinazione caratteriale che possa adombrare lo spirito dello haiku .
Prendendo in prestito le parole del semiologo Roland Barthes, si può dire che :“il tempo dello haiku è senza soggetto: la lettura non ha altro ‘io’ se non la totalità degli haiku di cui questo ‘io’, per una rifrazione all’infinito, non è che il luogo di lettura” .
Lo haiku stesso, d’altro canto, presuppone un’esperienza sensoriale immediata della natura (i cui tre elementi caratteristici, ossia il “dove”, il “cosa” e il “quando” si fondono armoniosamente nell’estetica del fūryū , laddove “la differenza tra soggetto e oggetto è “trascesa” poiché non vi è né un soggetto percipiente, né un oggetto percepito, ma la loro relazione”
Ma qui andiamo già oltre a quello che può essere definito nozione e si entra in una dimensione filosofica della quale poi ve ne farò brevi cenni se vorrete.
In parole povere: evitate Haiku autoreferenziali.

Questo, unito all'ossessione di Basho per l'osservazione del reale, crea parecchi problemi a chi desidera esprimersi anche in termini personali (non entriamo nel merito riguardo all'esistenza di forme alternative altrimenti ci confondiamo le idee).

Ma, attenzione: si sta parlando di una soltanto delle Scuole di pensiero e di modalità di approccio alla composizione haiku, certo più frequente e nota (rane e stagni: meglio il mare, credetemi! ;) ), ma non la sola.

E qui, onde non dover riscrivere tutto, cosa che sarebbe per me di somma noia, riporto pari pari una chata tra il Nostromo e il sottoscritto di qualche giorno fa.

CITAZIONE
Io:

Oltre a Basho e Buson, rientra a pieno titolo tra i principali autori di haiku del Giappone premoderno, Kobayashi Issa (1763-1827).

Issa non ha avuto vita facile: la sua esistenza è stata segnata da numerosi lutti e da difficoltà economiche. Questo ha sicuramente influito sul suo pensiero, ma non lo ha piegato.

Nonostante le varie difficoltà, infatti, Issa è riuscito a sviluppare una forma di poesia umile e particolarmente attenta alla gioia e al dolore, non solo propri, ma anche delle altre creature, soprattutto quelle più deboli, nei confronti delle quali è evidente una profonda empatia.

Haiku 1.
La baracca di un mendicante:
sopra si alza un aquilone
bellissimo

(traduzione di Elena Dal Pra)

Issa era povero e nei suoi haiku a volte traccia quadri di vita quotidiana che hanno come protagoniste persone normali o anche indigenti. Probabilmente qui il mendicante è un padre che, nonostante la sua povertà, ha trovato il modo di procurare un aquilone ai propri figli.
Il messaggio più profondo di questo haiku è che anche un mendicante può godere della bellezza gratuita dell’aquilone, perché è sufficiente la ricchezza interiore.

Haiku 2.
“La nostra casa”
già in queste parole,
freschezza

(traduzione di Elena Dal Pra)

Prima ancora di arrivare al riparo delle mura domestiche, è sufficiente pronunciarne il nome per evocare già la freschezza e la gioia della casa e dell’amore delle persone che ci vivono.

Haiku 3.
Tra dio
e il mendicante sboccia
il fiore di u

(traduzione di Elena Dal Pra)

Il fiore di u (nome ufficiale deutzia crenata) è un bellissimo fiore bianco, che in Giappone è diffuso ed amato.
Qui rappresenta un po’ la grazia e la bellezza della natura, che adorna il mondo democraticamente, per gli dei come per i mendicanti: basta saperla individuare.

Haiku 4.
Vento d’autunno:
sono diretto
a quale inferno?

(traduzione di Elena Dal Pra)

L’ultimo haiku è il più triste: forse il vento dell’autunno, presagio del freddo che sta per arrivare, suscita nell’animo del poeta preoccupazione per l’inverno e per le difficoltà che verranno con esso.
Sebbene il tono sia malinconico e quasi privo di speranza, a me piace perché sembra di cogliere quell’imperturbabilità tutta orientale di fronte agli ostacoli che la sorte prima o poi pone sul nostro cammino.

(Cit. da sito "Haiku di Issa").

Non consideriamo il fatto che la traduzione non rispetta metrica, minuscole, cesure, ecc... e persino che nella seconda composizione non riesco a intravvedere il kigo (che, con tutta probabilità, nell'originale c'é); è evidente che l'unico haiku a rifarsi alle dinamiche dell'osservazione è il primo, ancorché quel "bellissimo" esprima il punto di vista dell'autore: al resto del mondo quell'aquilone può apparire orrendo, (oppure la cesura andava subito prima del termine, nel senso che il poeta intende dire che è bellissimo che un aquilone riesca a volare anche sulla baracca di un mendicante), ma lasciamo perdere anche questo.

Tutti gli altri sono haiku concettuali, emozionali, intensi, in una parola "poetici", giacché, a mio avviso, la poesia senza emozione non esiste.

Come ho già avuto modo di sottolineare, molti degli haiku di Basho, quello della rana compreso, sono meri esercizi di stile privi di sentimento.
Ha sostenuto che quello era il modo corretto di procedere, dettato delle regole volte a tracciare un metodo di lavoro, ma si tratta di uno soltanto dei possibili punti di vista.

Anzi, alla fine, se la memoria non mi inganna, ha pure fatto marcia indietro, dicendo che all'interno dell'haiku si potevano inserire altri elementi, sperimentare, come ha fatto lui stesso con questo:

fine del viaggio -
ancora vivo
in questa sera d'autunno

che a me pare infinitamente più bello di quello della rana. :)

CITAZIONE (Andrea):

Ho la sensazione che sia un concetto, un'interpretazione molto personale da parte di chi decide, sentenziando da scranni più o meno solidi.


Io:

Come detto, bisogna intendersi sulla scuola da seguire o non seguire; gli elementi chiave, a prescindere, sono: i versi = 3; le sillabe = 5-7-5 contate di norma secondo la metrica classica; il kigo (o, al limite, il piccolo kigo: anche questo non tutte le Scuole lo ammettono); la cesura.
Sono in dubbio, perché non ho trovato nulla in merito, sul fatto di poter utilizzare contemporaneamente un kigo e un piccolo kigo o due piccoli kigo. Due kigo è possibile purché non si contraddicano l'un l'altro facendo riferimento a stagioni diverse.


CITAZIONE (Andrea):

Ma siccome sono cinghiale e alcune persone furono severamente bacchettate per i loro tentativi e si dispiacquero con conseguente allontanamento dal Vascello (una volta tanto -e ben più di una, ad essere sinceri- non per colpa mia, guarda caso!😁😃) come da altri siti ove ho militato, se mi conshenti sono assai poco convinto di una possibile gestione oggettiva della faccenda, almeno dalle parti nostre.
Intendo quelle geografiche, ovviamente.

Io:

Se intendi nelle risposte o in un Contest, basta che il commentatore o il giudice (comunque le regole a cui attenersi devono essere ben chiare e parte del regolamento dell'eventuale concorso) specifichi che, "secondo lui" ecc... "perché" ecc..., cosa tra l'altro valida per qualsiasi commento :)

Poniamo il caso che il Contest consista nel presentare un sonetto: l'unica cosa su cui chi risponde o la giuria può trovare a ridire è che la composizione non corrisponde a quelle che sono le regole che definiscono un'opera come tale. E' tutto semplice.
Se però esistessero cento scuole di pensiero che accettano una sola regola di base (solo versi endecasillabi per esempio, o solo divisione in 2 quartine e due terzine, o persino solo prima le terzine e poi le quartine, ecc..) allora tutto il resto sarebbe a discrezione dell'autore che, in questo suo libero esprimersi, verrebbe aspramente criticato da chi appartiene alla scuola che vuole i versi disposti in quartine e terzine alternate e che detto autore non ha rispettato, pur avendo scritto in realtà un sonetto con tutti i crismi secondo un purista. :rolleyes:

Quindi il mio "metro di giudizio" (modo pomposo per indicare i commenti sotto i tanti, tantissimi "veri" haiku e "haiku scapigliati" o "finthaku cucù" che saranno postati a maggior gloria del Vascello) terrà conto di quanto sopra.

Se vi viene più facile "personalizzare" l'haiku, fatelo; se riuscite, non utilizzate le figure retoriche.
Evitate il titolo e le maiuscole a capoverso; non dimenticate la cesura.

Inserite sempre un kigo, l'elemento stagionale; se non l'avete sottomano potete andare a consultare questo topic che è parte dei Tutorial ufficiali:


Se non avete voglia di consultare nulla, basta guardarsi attorno e qualche "kigo" si trova.

Alla disperata, usate il piccolo kigo, ovvero un riferimento che rimandi a un periodo della giornata: notte, pomeriggio, sole, luna, stelle, alba, tramonto, colazione, pranzo, cena.

Non tutte le scuole lo ammettono: io sì, anche se preferisco di gran lunga il kigo.

E, a proposito di pranzo,

Dōzo omeshiagarikudasai
(buon appetito)

Alla prossima,
il Vostro affezionatissimo
DarkShadow- San

dipinto_Japan_vulcano

Edited by MoonlightShadowinthedark - 2/6/2023, 16:30
 
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view post Posted on 2/6/2023, 12:37
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Capo della Corporazione del Vascello, a lui tutti devono fiducia, lealtà, ma soprattutto rispetto. A lui spetta l’intrattenimento delle Sirene e delle altre Creature del Mare, nonché di tutti i Fantasmi e le Fantasmine d’Autore.

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Molti luoghi.. nessuno dei quali, in fondo, mi è poi tanto lontano!:-)

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"Kigo... Kigooo!
Pciu pciu...mush mush...
Vieni bello,daje che dobbiamo fare qualcosa di stagionale, suvvia!..."
Kigooo!"😁😃

Ottimo, molto ottimo... oso dire ottimissimo, ma se posso chiedere...

Quando (mi) delizi con frasi e termini giapponesi in questi tutorial (in opere artistiche è diverso, ovviamente), perché non metti in fondo le note con traduzione?

Io alcuni un po' li conosco vagamente,ma insomma...

È ovviamente solo un'idea,non un ukaze: sono un vero Dictator che kaze! Ahah!
Andy
 
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view post Posted on 2/6/2023, 12:42
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Mozzo

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Sir, quanto veloce viaggi? I tuoi commenti arrivano prima che io finisca di scrivere :D :lol: ^U^

CITAZIONE
Ottimo, molto ottimo... oso dire ottimissimo

Merci, mercissimo :XD:

CITAZIONE
Quando (mi) delizi con frasi e termini giapponesi in questi tutorial (in opere artistiche è diverso, ovviamente), perché non metti in fondo le note con traduzione?

Per l'uncino del Capitano, non ci avevo pensato: ora provvedo. :rolleyes:

Anche questo andrebbe segnalato come importante :)
 
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view post Posted on 2/6/2023, 16:45
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Svicolo tutto a mancina!... Fatto, pardon!😃😁
Andy
 
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3 replies since 2/6/2023, 11:50   50 views
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