Konbanwa (buonasera), carissimi.
Oggi comincio da qui:
CITAZIONE
(tratto da uno studio di Luca Cenisi):
I MUKI haiku (letteralmente, ‘haiku senza stagione’) sono quei componimenti che, pur presentando gran parte delle caratteristiche formali ed estetiche proprie dello haiku, sono tuttavia privi del riferimento stagionale (kigo /kidai).
Esempi di muki haiku sono rinvenibili anche tra i “classici”, ossia tra le opere di autori ampiamente storicizzati e presenti nella maggior parte delle antologie:
la madre defunta –
ogni volta che guardo il mare,
ogni volta…
Kobayashi Issa (1763-1828)
se fossi andato a piedi…
lungo il pendio di Tsuetsuki
sono caduto da cavallo
Matsuo Bashō (1644-1694)
I GENDAI haiku (‘haiku moderni’), invece, indicano più che una data forma poetica, un periodo storico che parte dalla fine del XIX-inizio XX secolo sino ai giorni nostri, caratterizzato da un pressante desiderio di rinnovamento del genere in questione, allineandolo ai mutamenti sociali, politici ed economici avvenuti in quegli anni.
Ogiwara Seisensui (1884-1976), ad esempio, fu un fermo sostenitore dei jiyūritsu haiku (haiku a ritmo libero’), forma espressiva avviata dal suo maestro Kawahigashi Hekigodō (1873-1937) ovvero libera dai “vincoli” dello schema 5-7-5 e, finanche, dalla presenza di un riferimento stagionale:
il cielo schiarisce
fino a svuotarsi –
il canto dei prigionieri
In quel periodo, poi, diversi poeti appartenenti alla corrente del così detto “Nuovo haiku emergente” (shinkō haiku undō) come Watanabe Hakusen (1913-1969), Shinohara Hōsaku (1905-1936) e Saitō Sanki (1900-1962), produssero parimenti numerosi componimenti privi di kigo.
Tuttavia, si badi bene, l’assenza di un riferimento stagionale non porta necessariamente ad etichettare uno haiku come haiku moderno (gendai) ; possiamo infatti avere gendai haiku che veicolano il proprio messaggio agendo attraverso un chiaro riferimento stagionale e haiku “classici” privi dello stesso:
passata la guerra
ecco
grossi fiocchi di neve
Suzuki Murio (1919-2004)
il vento soffia nel bavero
come se arrivasse
qualcosa di nuovo
Yosa Buson (1716-1784)
Il discrimine tra tradizione e modernità risiede infatti nell’approccio a questo genere poetico da parte dei vari autori, così come nelle tematiche trattate e nel periodo storico in cui gli eventi sono inquadrati.
A livello puramente informativo, ricordo che il termine speculare a muki è yūki (‘con stagione’).
Yūki-teikei indica infatti quelle opere dotate sia di un riferimento stagionale che di una struttura metrica aderente al modello 5-7-5.
www.lucacenisi.net/2020/07/26/muki-e-gendai-haiku/Questa la teoria, tanta e di fatto riservata ai veri appassionati.
Ho riportato lo studio di Cenisi per sottolineare la differenza tra haiku muki (privo di kigo), haiku yuki (con kigo) e hayku moderno (gendai, a schema libero).
Cosa ne deriva da tutto questo, miei amati, reali nonché potenziali hajijn (e forza, scrivete, dai!!!)?
Che potete fare un po' come vi pare, tanto un'interpretazione vale quello che vale, ovvero la convinzione convinta del commentatore e della sua scuola di appartenenza.
Io mi faccio vanto di essere un outsider, quindi, niente bacchettate; come già detto, buttatevi: c'è una rete di protezione chiamata "libertà di espressione" e poi ci sono io, che al limite, vi acchiappo al volo.
Domo Arigato,
il Vostro
DarkShadow - San