Storie di Carta

Charles Baudelaire, Il Lete

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view post Posted on 24/1/2013, 12:16
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Feroce Pirata che si occupa della correttezza degli atteggiamenti e del rispetto da parte della Ciurmaglia. Si occupa degli interrogatori e tortura di eventuali riottosi e disubbidienti prigionieri.

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ROMA, ANCHE SE A NAPOLI HO LASCIATO IL MIO CUORE.

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Poesia condannata tratta da I fiori del male.



Il Lete

Vieni qui sul mio cuore, sorda anima crudele,
tigre adorata, mostro che t'atteggi indolente;

lascia ch'io immerga a lungo le mie dita tremanti

nella spessa, pesante tua criniera



e nella gonna che di te profuma

seppellisca la testa dolorosa,

come un fiore appassito respirando

la corrotta dolcezza del mio defunto amore.



Voglio dormire! pur di non vivere, dormire!

In un sonno dolce come la morte, spargerò

baci senza rimorsi sul tuo corpo leggiadro

levigato e splendente come il rame.



Niente, per inghiottire i singhiozzi languenti,

vale quanto l'abisso del tuo letto

sulle tue labbra, possente, ha dimora l'oblio,

il Lete trascorre nei tuoi baci.



Come un predestinato obbedirò

alla mia sorte, mia delizia ormai;

martire rassegnato, condannato innocente

che attizza il suo supplizio col fervore,



succhierò, per placare il mio rancore,

il nepente e l'amabile cicuta

sulle punte incantevoli di quel tuo aguzzo seno

che mai e mai ha dato asilo a un cuore.

Charles Baudelaire



Edited by AndreaEmiliani - 17/4/2024, 06:36
 
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Mumtaz_Mahal
view post Posted on 24/1/2013, 14:58




Charles Baudelaire –

UNA CAROGNA


Ricordi tu l'oggetto, anima mia, che vedemmo quel mattino
d'estate così dolce? Alla svolta d'un sentiero un'infame
carogna sopra un letto di sassi,

le gambe all'aria, come una femmina impudica, bruciando e
sudando i suoi veleni, spalancava, con noncuranza e
cinismo, il suo ventre pieno d'esalazioni.

Il sole dardeggiava su quel marciume come volendolo
cuocere interamente, rendendo centuplicato alla Natura
quanto essa aveva insieme mischiato;

e il cielo contemplava la carcassa superba sbocciare come
un fiore. Il puzzo era tale che tu fosti per venir meno sull'erba.

Le mosche ronzavano sul ventre putrido donde uscivano neri
battaglioni di larve colanti come un liquame denso lungo gli
stracci della carne.

Tutto discendeva e risaliva come un'onda, o si slanciava
brulicando: si sarebbe detto che il corpo gonfio d'un vuoto
soffio, vivesse moltiplicandosi.

E tutto esalava una strana musica, simile all'acqua corrente o
al vento, o al grano che il vagliatore con ritmico movimento
agita e volge nel vaglio.

Le forme si cancellavano riducendosi a puro sogno: schizzo,
lento a compiersi, sulla tela (dimenticata) che l'artista
condurrà a termine a memoria.

Dietro le rocce una cagna inquieta ci guardava con occhio
offeso, spiando il momento in cui riprendere allo scheletro il
brano abbandonato.

- Eppure tu sarai simile a quell'immondizia, a quell'orribile
peste, stella degli occhi miei, sole della mia natura, mia
passione, mio angelo!

Sì, tu, regina delle grazie, sarai tale dopo l'estremo
sacramento, allora che, sotto l'erba e i fiori grassi, andrai a
marcire fra le ossa.

Allora, o bella, dillo, ai vermi che ti mangeranno di baci, che
io ho conservato la forma e l'essenza divina di tutti i miei
decomposti amori.


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LO SPLEEN DI PARIGI

A ARSÈNE HOUSSAYE

Mio caro amico, vi mando un'operetta di cui solo ingiustamente
si potrebbe dire che non ha né capo né coda, poiché, al contrario,
tutto in essa è, nello stesso tempo, e testa e coda, alternativamente
e reciprocamente.
Considerate, vi prego, quali mirabili comodità questa combinazione offre
a noi tutti, a voi, a me e al lettore. Possiamo tagliare dove vogliamo:
io la mia fantasticheria, voi il manoscritto, il lettore la sua lettura;
infatti, la riluttante volontà di quest'ultimo non la sospendo all'interminabile
filo di un intreccio superfluo.
Staccate pure una vertebra, e i due pezzi di questa tortuosa fantasia
si ricongiungeranno senza sforzo. Spezzatela in numerosi frammenti,
e vedrete che ognuno di essi può esistere separatamente.
Nella speranza che alcuni di questi tronconi resteranno vivi abbastanza
da piacervi e divertirvi, oso dedicarvi l'intero serpente.



L'OROLOGIO

I Cinesi leggono l'ora nell'occhio dei gatti.
Un giorno un missionario, passeggiando nei sobborghi di Nanchino,
si accorse di aver dimenticato l'orologio e chiese a un ragazzino
che ora fosse.
Il monello del celeste impero dapprima esitò; poi ci ripensò e rispose:
«Ve lo dico subito». Qualche istante più tardi ricomparve tenendo in braccio
un bel gattone e, guardandolo, come si dice, nel bianco degli occhi, affermò
senza esitare: «Manca poco a mezzogiorno». Il che era assolutamente vero.
Quanto a me, se mi chino sulla bella Felina che ben merita un tal nome,
pur essendo, nello stesso tempo, l'onore del suo sesso, l'orgoglio del mio cuore
e l'aroma del mio spirito - allora, sia giorno oppure notte, in piena luce
o nell'ombra opaca, io leggo distintamente nei suoi occhi adorabili sempre la stessa ora,
un'ora grande, vasta e solenne come lo spazio, non divisa in minuti né in secondi,
un'ora immobile che gli orologi non segnano, e che tuttavia è leggera come un sospiro,
veloce come uno sguardo.
E se qualche importuno venisse a disturbarmi mentre i miei occhi riposano
su questo delizioso quadrante, se qualche Genio intollerante e villano,
se qualche Demonio intempestivo venisse a dirmi: «Che cosa stai fissando là
con tanta attenzione? Che cosa cerchi negli occhi di questa creatura?
Stai forse guardando che ora è, o mortale prodigo e infingardo?».
Allora io risponderei senza esitare: «Sì, sto guardando che ora è:
ed è l'Eternità!».
Non vi pare, signora, che questo sia un madrigale davvero meritorio,
e per di più enfatico proprio come voi? In verità, ho ricamato con un tale piacere
questa pretenziosa galanteria, che in cambio non vi chiederò nulla.



 
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view post Posted on 24/1/2013, 15:04
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Capo della Corporazione del Vascello, a lui tutti devono fiducia, lealtà, ma soprattutto rispetto. A lui spetta l’intrattenimento delle Sirene e delle altre Creature del Mare, nonché di tutti i Fantasmi e le Fantasmine d’Autore.

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Molti luoghi.. nessuno dei quali, in fondo, mi è poi tanto lontano!:-)

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Una pagina verameente bella, che praticamente scrivete in collaborazione, voi due!
Una segue l'altra, e tutte e due seguite il Poet Maudit per eccellenza!.. Beello!
Trvo particolarmente bella la poesia Carogna, che credo Baudelaire scrisse epr uansia amica, di cui mi parefosse invaghito...
Ma ttuto è un mosaico dialtisisma qualità!
Molto bene, qeuste son pagine che trovo onosrino un sito di scrittura, coem lo fanno qeulle degli autori iscritti..
Veramente complimenti!
Andy
 
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view post Posted on 24/1/2013, 15:12
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Feroce Pirata che si occupa della correttezza degli atteggiamenti e del rispetto da parte della Ciurmaglia. Si occupa degli interrogatori e tortura di eventuali riottosi e disubbidienti prigionieri.

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