Guardiamarina
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| MASSAGGIO?!?
--Finale della prima parte--
- Ti danno fastidio gli slip? Se vuoi li tolgo così non li devi spostare ogni volta che massaggi i fianchi. - mi dice sempre con quel tono sospirato che mi fa venire i brividi. Mi volto lentamente… guardo il suo viso… non riesco a descriverne l'espressione, lo sguardo … un leggero sorriso ammiccante (o così sembrava a me), sembrava che i capelli mi si rizzassero sulla nuca: - Se a te non dà fastidio farti vedere nuda… - Figurati! A 42 anni, mica è la prima volta che un uomo mi vede nuda. Con gesti lenti, misurati, sfila gli slip cominciando dai fianchi, poi alzando leggermente il bacino e quindi li fa scendere fino alle caviglie, poi… con un colpetto di piede li fa volare e sbattere sul lampadario con un risolino divertito. Li tolgo dal lampadario e li appoggio sulla sedia sistemandoli con cura. - Ci vuole così poca stoffa per farli… - dice lei - e, anche se piccoli, riescono spesso a dare fastidio. Le rivolgo un sorriso, cercando di mantenere l'espressione del viso il più naturale possibile, annuisco con il capo ma non rispondo.
--Seconda parte--
E adesso? - penso fra me e me - mi tremano le mani ma devo continuare, dove vuole arrivare questa? La conosco da vent'anni, abbiamo sempre riso e scherzato assieme , è amica di mia moglie, l'ho massaggiata più volte, però questa è la prima volta che mia moglie non c'è e… le altre volte non si era mai tolta tutto… questa volta è praticamente nuda anzi, è nuda, quello straccetto di reggiseno appoggiato è come non esistesse. Devo continuare. Penso a mia moglie, come se fosse lì anche lei, cerco di visualizzarla in quella stanza seduta che aspetta e chiacchiera con Serena. Ormai che sono in ballo, devo ballare! Continuo il massaggio concentrandomi sulle mosse delle mie mani, sono lì per fare un massaggio io! E lo devo fare bene! Risalgo lentamente dal ginocchio verso l'inguine, arrivo vicinissimo al pube e devio verso il fianco per due o tre volte dosando la pressione delle mani e delle dita; passo all'altra coscia e compio gli stessi gesti, con calma quasi esasperata, è così che si massaggia bene e che si scioglie la cellulite. Mi accorgo che lei, ogni volta che salgo con le mani, allarga le gambe, io salgo e… lei allarga; sicuramente per farmi lavorare più comodamente, - mi costringo a pensare - e massaggio, massaggio, continuo a massaggiare. Ma perché alza anche il bacino mentre le massaggio i fianchi e il basso ventre? Forse per venire incontro al benefico massaggio delle mie mani… forse…
Le gocce di sudore mi scivolano sulla fronte e mi entrano perfino negli occhi, mi asciugo con la salvietta e continuo; cosce, fianchi, basso ventre; basso ventre, fianchi, cosce. Ormai conosco i miei movimenti a memoria, anche lei li conosce, avverto i suoi movimenti che accompagnano i miei, e avverto… no… sta ansimando… perché? Sono passati altri trenta minuti, mi fermo e ascolto il suo respiro ansante ma non troppo. Come stacco le mani dal suo corpo le trattiene il respiro e apre gli occhi, che nel frattempo aveva chiuso, e guardandomi con aria interrogativa: - Basta? Già finito? La guardo in viso, ha le guance leggermente arrossate… controllando l'emozione che sentivo in gola e sentendomi anch'io salire il sangue alle gote, rispondo con calma sperando che lei non se ne accorga: - Eh si! È da un'ora che ti sto massaggiando, ormai i tuoi muscoli si sono rilassati per benino. - Peccato, mi sento così bene che non mi nemmeno accorta del tempo che passava. - Nemmeno io, ma ho anche quasi finito l'olio, spero di aver fatto un buon lavoro, ti senti meglio? Ti è passata la stanchezza? - chiesi quasi per liberarmi di pensieri che mi frullavano per la testa e che non volevo ci fossero. - Bene, mi sento magnificamente, non potrei stare meglio. - mi rispose stirandosi e piegando gambe e braccia con lentezza quasi per verificarne l'efficienza. - quanto olio ti è rimasto? - Poco! - risposi immediatamente sospettando altre richieste da parte sua e facendole vedere il contenuto della ciotolina. Si alzò su di un gomito per guardare, nel farlo non si preoccupò neppure un attimo del suo reggiseno che scivolò lentamente cadendo prima sul tavolo e poi a terra. - Può bastare per finire il lavoro! Esclamò quasi con felicità guardandomi con un largo sorriso. - Ma ho finito! - Esclamai io con i brividi che mi correvano di nuovo per la schiena. - Su non fare il furbo! Sei venuto qui per farmi un massaggio e devi finire, mica te ne andrai lasciando le cose a metà eh? - E cosa dovrei fare ancora? La schiena l'ho fatta, ho massaggiato le gambe, i fianchi e anche la pancia per la cellulite, cos'altro dovrei fare? - risposi sorridendo ma un po’ in apprensione. - E queste? - con le mani a coppa mi mostrò i seni quasi a porgermeli - mica le lascerai indietro da sole eh? Sai potrebbero offendersi. - disse ridacchiando divertita. - Anche le tette? Ma lì non hai cellulite, anzi per me stanno bene così - Beh sì hai anche ragione, sono ancora belle sode e stanno ancora sù da sole, ma sai, è sempre meglio prevenire che curare; - si sdraiò di nuovo - dai su ormai hai fatto il più, fai anche l'ultimo forzo. - Va bene, cedo alla violenza. - risposi sorridendo. - E quale violenza? Non dirmi che ti dispiace di massaggiare due tette! Dai non tirarla per le lunghe non sarà mica la prima volta che tocchi un paio di tette ad una donna. Mi disse tutto con un'aria da presa in giro, voleva provocare una mia reazione e, sortì l'effetto che voleva. A questo punto mi sentivo punto sul vivo, feci una risata per stare al gioco, presi la ciotola con l'olio rimasto, la alzai sopra di lei un buon mezzo metro e lentamente versai sui suoi seni il filo d'olio rimasto. L'effetto doveva essere bello, almeno per lei, centrai i capezzoli prima di uno e poi dell'altro seno, lei mugolò divertita dall'effetto che il filo d'olio le provocava. Dissi fra me: hai voluto provocare? Adesso ti sistemo io! Versai tutto l'olio, pulendo la ciotolina con le dita per farlo scendere fino all'ultima goccia. Posai le mani sotto i suoi seni, dove iniziano le costole, con una lentezza da lumaca cominciai a salire a mani unite dividendole poi per passare a lato del seno sinistro circumnavigandolo sempre con lentezza e riunendole per poi arrivare fino alla spalla: - Questo movimento, - le spiegai - serve perché i muscoli mantengano i seni in su, se tieni i muscoli attivi non si rilasceranno e non avrai i seni cadenti. - Hummmm sì, và avanti - rispose lei ad occhi chiusi. Continuai alternando un seno all'altro per dieci minuti, poi, eh sì lo dovevo fare, cominciai a massaggiare il seno vero e proprio. Beh è normale che i capezzoli si inturgidiscano con la manipolazione dei seni, li sentivo rigidi sotto il palmo delle mani, oltretutto i seni di Serena erano ancora belli sodi, nonostante lei dicesse dei suoi 42 anni. Li ammirai; una buona terza misura, si sostenevano bene da soli, infatti ricordavo che girava spesso senza reggiseno sotto le magliette o le camicette, al tatto li sentivo belli pieni. Questi pensieri mi distrassero da lei, però, mi accorsi che si stava sfregando le cosce una con l'altra, inarcava la schiena e respirava frequentemente e aveva messo una mano fra le cosce… Ma che sta facendo questa qui? - pensai - sarò bravo a fare i massaggi ma questa… nooo, non starà mica… mi accorsi che faceva effetto anche a me e, visto che l'olio ormai era stato tutto assorbito dalla sua pelle smisi, ma non bruscamente, con lentezza e dolcemente. - Ancora - sospirò lei tenendo gli occhi chiusi. - Non ne ho più - risposi io con voce calma, capivo cosa stava provando e non volevo essere troppo brusco, siccome cominciava a piacermi troppo quel massaggio e perciò dovevo smettere, dovevo mantenere il mio autocontrollo, anche se stavolta mi costava un po’ di fatica in più - ammisi a me stesso - mi stava turbando il suo contorcersi. Lentamente scivolai con le mani dai suoi seni, salii verso le spalle soffermandomi un po’ intorno al collo e quindi le staccai il suo corpo. Aprì gli occhi lentamente, mi guardò a lungo senza muoversi, sostenni il suo sguardo che mi attirava come una calamita, la mia mente era in fermento, i pensieri turbinavano, non volevo succedesse quello che leggevo nei suoi occhi, era lì, distesa sul tavolo completamente nuda, abbandonata senza nessuna difesa, lo sguardo languido e io…
(Fine seconda parte)
L.L.
Edited by AndreaEmiliani - 15/3/2013, 19:25
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