| E cominciamo.. bene, direi!:-) Una poesia che ha certo la struttura di una poesia, ma per me ha in sé il seme di un racconto narrato e narrativo. So, ovviamente chi è l'autore, ma la cosa, lo ribadisco, non mi crea alcun imbarazzo perché coem faccio sempre anche con ciò che.. scrivo io, mi dimentico, chi sia la penna e mi concentro sull'opera... di questo, anche in tema di Biblio, riparleremo, ma era per ricordare questo mio modo di fare ed agire, visto che per questa volta sono io a pubblicare. lo dico anche per chi magari se lo fosse scordato, così non ci sono equivoci.
Bene, entrando nel merito della lirica, devo dire che, qui e là la trovo un filo zoppicante, non certo (siano i poeti veri adirlo, questo;-) sotto l'aspetto diciamo tecnico e strutturale, cosa di cui nulla capisco e dico, ma nella mia personale lettura, che è dunque cosa personalissima (io leggo sempre ad alta voce, non dimentichiamolo). Ne ho inteso perfettamente il senso, e devo dire che è ben scritta, ma insomma.,. avrebbe avuto forse maggiore respiro in una scorribanda narrativa di prosa che nella via angusta, per quanto ben illuminata della poesia. Parere personalissimo, sempre come al solito. Per il senso invece del contenuto (a parte che secondo me Jihab va declinato al maschile e non al femminile. Sarà forse un francesismo, nin zo) , devo dire che racconta in estremo sunto un fenomeno importante che secondo me potrebbe essere ben sostenuto da un bella chata. Complimenti! Andy
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